Da start-up milanese a leader del settore: Gi Group Holding compie 25 anni. La storia del fondatore, Stefano Colli-Lanzi.

25 anni che hanno portato l’agenzia per il lavoro milanese a diventare uno dei principali player mondiali nel settore HR, all’8° posto tra le società di staffing in Europa (5° tra i privati) e il 15° a livello mondiale (2° tra i privati).

La capacità di comprendere pienamente il mercato del lavoro in rapida evoluzione, di sviluppare nuovi business e servizi e una forte vocazione all’internazionalizzazione (oltre 50 acquisizioni) sono i pilastri della storia imprenditoriale di Gi Group Holding e del suo CEO Stefano Colli-Lanzi.

L’obiettivo per il futuro? 6 miliardi di euro entro il 2024

Nel 1998, in seguito alle nuove normative del mercato italiano, Stefano Colli-Lanzi, all’epoca consulente, entra nel mondo delle risorse umane avviando la prima società italiana di staffing. 25 anni dopo è CEO di uno dei principali player globali nei servizi e nella consulenza HR, Gi Group Holding, con 8.500 dipendenti (+1.500 nel 2022) e una presenza in 34 Paesi nel mondo.

La crescita costante dell’azienda, anche attraverso i momenti più critici di questo quarto di secolo, non ultimi la pandemia e il conflitto russo-ucraino, ha portato a un aumento del fatturato dai 1.581 MLN del 2015 agli oltre 3,6 miliardi del 2022 (risultati preliminari).

Nel corso degli anni, il management di Gi Group Holding ha perseguito un approccio strategico alla crescita del businesssviluppare i servizi interni dell’azienda – anche se il Temporary and Permanent Staffing rimane il principale driver di crescita dei ricavi – e acquisire nuovi business, diventando così un vero e proprio ecosistema globale di servizi e consulenza HR.

Gli investimenti strategici e le operazioni di M&A ne hanno fatto progredire la capacità di crescita e di resilienza: a questo proposito, lo scorso autunno Gi Group Holding ha annunciato la sua 50° acquisizione. Oggi i ricavi internazionali contribuiscono a circa il 53% (47% in Italia) dei ricavi del Gruppo.

"Questo anniversario è certamente un momento per celebrare quanto è stato fatto, quindi vorrei rivolgermi innanzitutto a tutte le persone che hanno contribuito e continuano a contribuire ogni giorno a questo progetto, che vuole cogliere l'opportunità (e la responsabilità) di contribuire all'evoluzione positiva della società attraverso il lavoro. Ma in occasioni come queste è importante anche gettare le basi per il futuro. Per i prossimi anni, il Gruppo intende proseguire su questa traiettoria di crescita, aumentando l'attività internazionale dal 50% al 70%. Sul fronte dell'offerta, ci concentreremo sempre più sulla verticalizzazione, sulla diversificazione delle soluzioni e sul progressivo miglioramento dei margini. Abbiamo un obiettivo molto chiaro all'orizzonte: 6 miliardi entro il 2024 - Stefano Colli-Lanzi, Fondatore e CEO di Gi Group Holding".

Parlando dell’espansione del Gruppo, Stefano Colli-Lanzi ha dichiarato: “Il nostro approccio ha permesso al Gruppo di riconoscere il lavoro di tutti i dipendenti in tutto il mondo, ma anche di sviluppare un’audace strategia di acquisizione“.

Oltre alla sua traiettoria di crescita, il Gruppo è stato guidato per 25 anni da uno scopo chiaro: contribuire all’evoluzione del mercato del lavoro e abbracciare l’ambiziosa opportunità – e responsabilità – di cambiare in maniera positiva la vita delle persone. Stefano Colli-Lanzi ha proseguito:

"Il lavoro ha il potere di generare un valore personale e sociale inestimabile, la mentalità italiana è alla base della nostra organizzazione e si riflette nella Fondazione Gi Group. Lavoro sostenibile significa creare le condizioni affinché le persone possano sviluppare la propria professionalità e rimanere attive durante tutta la loro vita in un’ottica di costante employability, senza compromettere la capacità delle generazioni future di entrare (o rimanere) in attività".

In costante dialogo con i giovani che sono la sfida principale dell’attuale mercato del lavoro, attingendo alla sua esperienza di padre e di professore universitario, Stefano Colli-Lanzi evidenzia 3 driver per attrarli: concentrarsi sulla pratica piuttosto che sulla teoria, dare loro l’opportunità di avere un impatto positivo sulla società, garantire l’equilibrio tra lavoro e vita privata.

Per quanto riguarda le prospettive economiche, la guerra in Europa è una delle principali preoccupazioni di Colli-Lanzi, che tuttavia è positivo sulla ripresa economica. Sul fronte del mercato del lavoro, ciò che lo preoccupa è il forte skill mismatch che riguarda tutti i Paesi in cui la Holding opera. Insieme alla formazione e alla riqualificazione, la mobilità internazionale sarà – e in alcuni Paesi lo è già – la chiave per superare il candidate shortage.

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